Fabrizio Guidoni | Wall Street Italia | Speciale ESG

Annachiara Annino: il recupero delle strutture esistenti è la grande sfida, con la valorizzazione delle risorse ambientali. E Genova si distingue anche per il bisogno di mobilità sostenibile.

Quanto può essere importante varare piani di rigenerazione e rilancio dei principali porti turistici italiani che siano indirizzati a tutta forza su una rotta green, e più in generale nella scia di uno sviluppo sostenibile? Una domanda non da poco conto, tutt’altro, per il sistema paese Italia e ancor più rilevante per gli abitanti delle singole città portuali in un momento in cui sta prendendo sempre più forma il Pnrr (Piano nazionale di resilienza e rilancio) nel segno degli investimenti sostenibili e favorevoli alla transizione tecnologica e digitale. Una risposta autorevole e di grande portata arriva da un nuovo studio, battente bandiera Lattanzio KIBS, sugli atteggiamenti dei residenti verso i porti turistici italiani per la valutazione del lancio di un programma modello chiamato HUB Green Ports.

'Potendo contare sull’esperienza dell’Hub infrastrutture -– spiega a Wall Street Italia Annachiara Annino, partner Lattanzio KIBS – e sostenuta da aziende appartenenti a diverse industry, Lattanzio KIBS ha ideato HUB Green Ports'. L’idea di fondo è che progettare bene impone una sempre maggiore collaborazione pubblico-privato per rispondere efficacemente ai temi di welfare territoriale posti dagli stakeholder. Da qui l’importanza per gli esperti di Lattanzio KIBS di promuovere un sistema di ascolto per intercettare le traiettorie di sviluppo e le priorità del territorio così da proporre iniziative volte a una co-progettazione sostenibile che si è tradotto in un’indagine.

Quali sono i punti cardine del progetto HUB Green Ports? Annino va dritta al punto: 'Il progetto è incentrato su un uso consapevole del territorio attraverso
una progressiva elettrificazione, il rispetto del fondale marino e la mitigazione dei rischi legati ai cambiamenti climatici grazie a campi boe innovativi, una migliore connessione del porto alla città, una migliore sicurezza grazie a una osservazione real time. L’obiettivo è creare un modello virtuoso e fortemente integrato che soddisfi cittadini e fruitori del territorio, crei efficienza in ambito portuale, creando ricadute positive sui quartieri circostanti, la città, la regione'. La volontà trainante è di proporre un progetto in linea con le normative comunitarie e i finanziamenti europei, effettuando una stima di fattibilità grazie al contributo delle aziende coinvolte, il tutto integrato con sistemi per il monitoraggio delle soluzioni innovative
e la valutazione degli impatti.

Questi gli obiettivi del progetto. Ma cosa è quindi emerso dall’indagine? 'Lo studio – entra nel dettaglio la partner di Lattanzio KIBS – ha identificato possibili progettualità per lo sviluppo socio-economico della singola città, a partire dai porti turistici, tramite l’ascolto diretto della popolazione residente in 10 città italiane. In particolare si focalizza sui dati e le informazioni raccolti a Genova rispetto a quelli medi delle altre città considerate, in una logica di benchmarking. Il recupero delle strutture esistenti è la grande sfida. Altro tema fondamentale per gli abitanti delle città portuali italiane risulta essere la valorizzazione delle risorse ambientali presenti nei singoli porti. Ma attenzione. Genova si distingue anche per il bisogno di mobilità sostenibile pubblica e privata'.

Ma quanto è sentita l’esigenza di una rigenerazione dei porti che sia di forte impronta green? Si tratta di un approccio ancora poco conosciuto a livello consapevole ma che rappresenta un grande desiderio di fondo. 'Ben un intervistato su tre afferma chiaramente di ritenere prioritaria la creazione di un modello di HUB Green Ports, caratterizzato da due driver fondamentali: la promozione di uno sviluppo sostenibile dei porti e una forte connotazione green. E su questo fronte Genova è in pole position' conclude Annino.
A sottolineare i risultati dello studio e le potenzialità del progetto è Marco Garbero, general manager AESI, società aderente all’HUB Green Ports: 'Come Axpo Italia e Axpo Energy Solutions Italia siamo convinti che la collaborazione tra pubblico e privato sia essenziale per la rivalutazione dei contesti urbani. Da una parte per restituire alle città contesti funzionali a nuove e mutevoli esigenze, dall’altra per offrire a tutti quanto oggi ci si aspetta dai luoghi cittadini: funzionalità, sostenibilità e rispetto per l’ambiente. Per questo abbiamo deciso di accogliere con entusiasmo la proposta di entrare a far parte di questo programma per trasferire le nostre best practice di sostenibilità anche nell’ambito dei porti italiani. Infatti,
come azienda impegnata da oltre venti anni in Italia sulle tematiche di efficientamento e energie rinnovabili, siamo pronti a mettere a disposizione il nostro know-how e le nostre migliori professionalità per questo ambizioso obiettivo'.

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