La biologia dell’inorganico
L'evento
15.07.2013
lunedì - venerdì
10.00-18.30
ingresso libero
“Carlo D’Orta è un ‘biologo’ del paesaggio contemporaneo, un ricercatore sottocutaneo che scava sotto il primo strato dell’apparenza urbana, dove le strutture diventano sinapsi architettoniche, dove i macroelementi richiamano il micromondo cellulare. Il suo occhio ragiona con un principio scientifico e una attitudine pittorica, secondo equilibri complessi mai automatici, sul filo di una razionalità che interpreta i codici del reale, scovando l’ambiguità praticabile tra figurazione e astrattismi.” (Gianluca Marziani) (*)
“Le città hanno trame sottili che a volte si rivelano per quello che sono, textures di una vita che scorre anche sotto o dentro le geometrie sensibili. Carlo D’Orta indaga la superficie delle città, segue il concetto di una trama che avvolge la realtà con una nuova pelle. La città moderna, verticale, ha un suo Dna proprio nelle geometrie delle architetture, nei punti di collegamento tra l’interno e l’esterno, tra il paesaggio urbano e la vita nascosta della gente. Il fotografo fa emergere una sorta di natura biologica nell’affrontare l’epitelio urbano…” (Valerio Dehò) (*)
(*) dai testi critici pubblicati nel catalogo “La Biologia dell’Inorganico”, Romberg editore, 2013